Incontriamo la modella Sandra Hein


di Nicolò Occhipinti

Una giovane modella polacca innamorata dell’Italia, solare come questo Paese, piena di grinta e sicura di sé. Ecco la sua storia e gli scatti di Alex Alberti.

Da quando Sandra è arrivata in Italia non è più andata via, un po’ per il suo amore per questa terra, un po’ per le tantissime opportunità in ambito professionale che ha trovato qui e la sua ormai fitta e ricca rete di contatti.

Per iniziare, ci piacerebbe sapere come hai imparato a posare…
Ho iniziato molto giovane: a 16 anni sono stata notata da un agente della mia città in Polonia che mi ha portato nella sua agenzia. Lì ho fatto il mio primo test fotografico e anche un corso generico di portamento per imparare a sfilare, posare per le foto, truccarmi, vestirmi per i casting ecc. Tutte queste cose però le impari meglio pian piano, quando inizi a lavorare realmente.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Questa è una professione che ti permette di viaggiare tanto e conoscere persone provenienti da tutte le parti del mondo. Mi piace perché ti permette di vedere dei posti stupendi e conoscere tante culture diverse. Inoltre, ti insegna a superare i tuoi limiti; da piccola ero abbastanza timida e non molto sicura di me stessa: questo lavoro sicuramente mi ha aiutato ad acquisire maggiore consapevolezza e a superare la timidezza.

E di meno?
Stare spesso lontani da casa per lunghi periodi; è un lavoro che non ti comsente mai di riposarti, di organizzarti nella vita privata, e certe volte devi lavorare nonostante la febbre o devi sorridere anche se non ti va di farlo; bisogna sforzarsi continuamente di fare una buona impressione, in quanto si collabora con persone sempre diverse. La cosa che mi dà piu fastidio, però, è l’atteggiamento molto superficiale di alcuni, soprattutto verso le ragazze molto giovani che hanno appena iniziato a lavorare. Certe persone esprimono dei giudizi molto severi ed esagerati non pensando alle conseguenze, soprattutto quando rivolti a ragazze di 14-15 anni a inizio carriera.

Perché hai deciso di trasferirti in Italia?
È una nazione che mi è sempre piaciuta. Dopo aver terminato gli studi, ho trascorso un paio di mesi da un amica che vive in Italia, ma poi sono rientrata in Polonia. Sono abbastanza impulsiva nelle mie decisioni: un giorno ho deciso di ritornare in italia per qualche mese e alla fine non me ne sono più andata. Sono passati già dieci anni da quel giorno.

Quali differenze trovi nel tuo settore tra Polonia e Italia?
Milano è stata sempre considerata una dei capitali più importanti della moda. I nomi piu noti nel mio settore sono italiani: senza ombra di dubbio per il lavoro che faccio l’Italia offre di più. Quando ho iniziato a lavorare, nel mio paese era molto difficile mantenersi facendo la modella, e le agenzie ti mandavano al lavorare all’estero. Ora invece il mercato della moda in Polonia si sta aprendo e inizia ad avere nomi molto apprezzati in ambito internazionale.

Per quali caratteristiche sei più apprezzata?
Riguardo alle caratteristiche fisiche, forse il fatto che ho i capelli corti, visto che la maggior parte delle ragazze ha un look più classico. Ma anche la mia corporatura è un po’ anticonvenzionale rispetto alle modelle super magre e piatte: ho le forme, e per questo motivo lavoro molto con l’intimo e i costumi. Inoltre, cosa non meno importante del fattore estetico, nel lavoro cerco di essere sempre educata, gentile con tutti e paziente.

Sei rappresentata da un’agenzia o lavori come freelance?
Inizialmente sono stata rappresentata da agenzie, ma già da un po’ lavoro come freelance in Italia. Mi trovo a maggiore agio cosi: non dipendere da una sola agenzia mi permette di essere più libera e di gestire meglio il mio tempo e i lavori. Questo ovvia­mente perché sono tanti anni che vivo qui e molti clienti nel settore mi richiamano per lavorare con loro. Non escludo le proposte che arrivano tramite agenzie ma ad oggi non ho nessun contratto in esclusiva, anche se non le scavalco mai: è importante essere sempre corretti.

Come ti prepari a uno shooting?
Il giorno prima evito cibi pesanti, di sera faccio qualche maschera al viso e cerco di andare a dormire presto per essere fresca e riposata. La cosa più importante, però, è arrivare sul set di buon umore e con il sorriso. Quando non stai bene non riesci a esprimerti e nelle foto si vede. Bisogna fare anche un po’ l’attrice, entrare nella parte e nel mood: è la parte che adoro.

Quali consigli daresti a chi volesse intraprendere questa carriera?
Di non cadere mai nell’errore di estremizzare le critiche e di mantenere una certa distanza dalle persone all’inizio: purtroppo non tutti coloro che dicono di essere professionisti lo sono davvero. Inoltre, suggerisco di non prendere questo lavoro con troppa leggerezza: essere modella, come altri lavori, richiede un grande impegno.

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 9/2016 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE handright-22