La fotografia di moda secondo Vasilios Valassis


di Nicolò Occhipinti

Immagini semplici, pulite, essenziali. Attraverso le sue foto, Vasilio Valassis ci mostra il mondo e le sue persone con uno stile genuino, che esalta gli aspetti peculiari dei soggetti e bandisce ogni elemento di disturbo.

Avvicinatosi al mondo della fotografia per necessità, diventato fotografo per passione, con l’apertura nel 2009 del suo studio fotografico ha avuto modo di lavorare in modo più intenso sui progetti che aveva in mente. Dedicatosi da subito al mondo della moda ora lavora con molte agenzie e per la pubblicità. Noi di Rimlight seguiamo i suoi passi e gli scatti che nel cammino ha lasciato dietro di sé, perchè “ogni tanto ti accorgi che sei semplicemente diverso da ieri.”

Ci racconti il tuo esordio nel campo della fotografia?
Mi sono avvicinato al mondo della fotografia perchè ai tempi lavoravo nel commercio e vendevo proprio macchine fotografiche. Dovendone imparare i tecnicismi, decisi di acquistare la mia prima reflex. Da quel momento non me ne sono più separato.
Sentivo la forte necessità, in quel periodo, di trovare una forma di espressione che mi rappresentasse. Trovato un concorso fotografico su internet, decisi di partecipare inviando una foto che mi ritraeva. Non vinsi ma capii anche da questo episodio che era nel ritrarre persone che avrei trovato la mia strada.

Come hai sviluppato tecnica e stile?
Ho passato nottate intere a guardare migliaia di immagini dei grandi artisti della fotografia, cercando di capire perché mi piacessero e perché no e cercando di scoprire le tecniche utilizzate. Poi, piano piano, ho iniziato a selezionare le fotografie mentre il mio gusto andava via via delineandosi. Un peso determinante ha avuto poi l’esperienza diretta sul set e le ore dedicate a provare e riprovare per ottenere quell’effetto desiderato.

Come sei riuscito a farti conoscere in un mercato così competitivo come quello della fotografia di moda?
Farsi conoscere in un mercato così competitivo è davvero difficile. Si deve cercare di creare qualcosa di nuovo e originale. Inoltre bisogna saper mixare stile e tecnica a una buona dose di pubbliche relazioni: quelle non devono mancare mai!

Quali caratteristiche ti contraddistinguono?
Tecnicamente parlando, la semplicità e la pulizia, a volte spinta volutamente all’eccesso, dei miei scatti. Cerco di ritrarre solo l’essenziale escludendo tutto quello che può in qualche modo essere motivo di “disturbo” per l’occhio. Questo è anche una delle prime cose che insegno durante i corsi di fotografia che tengo nel mio studio a Brescia. Parlando invece delle mie caratteristiche personali come fotografo sul set, invece, cerco sempre di essere veloce ed efficace, per me è essenziale riuscire davvero ad entrare in sintonia con i soggetti che ritraggo. Solo così riesco a trasmettere un po’ di me nei miei scatti.

Qual è stato il lavoro che ricordi con più piacere?
Di lavori ce ne sono moltissimi e con loro molti bei ricordi soprattutto per il bel clima che si è creato con il team. Ce n’è però uno che ricordo con molto piacere perché nonostante le condizioni avverse si è comunque rivelato un successo! Dovevo scattare un editoriale per un magazine, un imprevisto mi ha costretto ad arrivare con circa mezz’ora di ritardo; peccato che nessuno mi avesse detto che dopo un’ora dall’orario iniziale concordato avremmo dovuto liberare gli spazi a causa di un evento che si teneva proprio li. Dopo un velocissimo confronto, abbiamo deciso comunque di scattare un intero editoriale in meno di 30 minuti. Non vi dico la frenesia tra foto, cambi abito, trucco… La cosa positiva è che da quello shooting “improvvisato” è uscita una delle mie foto preferite!

Qual è il genere che prediligi e perché?
La moda! Tuttavia sono sinceramente affascinato da tutti i generi che prevedano la figura umana come soggetto dei miei scatti; la mia espressione passa attraverso la ricerca di emozioni negli occhi delle persone che ritraggo. In questo periodo, sto facendo convergere le mie due più grandi passioni: il ritratto e la fotografia di paesaggio. Sto infatti sperimentando il genere del Lifestyle, e spero di poter pubblicare presto qualche immagine.

Come trovi ispirazione per i tuoi shooting?
Mi faccio ispirare molto da quello che succede intorno a me, cerco di catturare le sensazioni dei posti e delle persone che frequento e cerco di incanalarle verso un unico obiettivo.
Che sia un editoriale, una campagna o anche solo un progetto personale, cerco sempre di coinvolgere nello sviluppo di un’idea tutto il team; credo fortemente che il buon risultato di un lavoro passi da un ottimo lavoro di squadra.
In genere il primo contatto è con la stylist, con la quale si cerca di definire il mood del servizio, dopodiché intervengono tutti gli altri elementi per definire i dettagli tecnici ed organizzativi.

Quali sono i tuoi maestri di riferimento?
In assoluto Avedon è quello che più preferisco. Le sue foto, sopratutto nell’ultima fase, sono semplici, pulite, essenziali… Una sintesi di ciò che cerco quando fotografo!

Quali caratteristiche deve avere secondo te la modella ideale?
Non esiste una modella ideale! La modella diventa “perfetta” se riesce a calarsi nella parte che deve rappresentare. Credo invece nella capacità del fotografo di selezionare la modella giusta per un determinato lavoro o progetto. In questo caso l’approccio che lui ha nei confronti della ragazza fa davvero la differenza.

Come individui e selezioni le tue modelle ed i tuoi modelli?
Dipende molto dal tipo di progetto che voglio realizzare. Avendo costruito una buona rete di conoscenze, spesso attingo da un gruppo di modelle con le quali ho già lavorato e con le quali mi trovo molto bene. Ci sono, però, situazioni nelle quali per trovare la modella giusta è necessario rivolgersi alle agenzie organizzando un casting.

Come evolverà a parer tuo la professione di fotografo?
È davvero difficile fare una previsione a lungo termine. Sicuramente le dinamiche stanno cambiando, i fotografi oggi devono saper fare un po’ di tutto. Essere bravi tecnicamente non basta più, oggi la tecnologia aiuta troppo, bisogna sapersi differenziare!

Come ha inciso la fotografia nel tuo stile di vita e nel modo di percepire ed interpretare la realtà che ti circonda?
Sono un professionista da diversi anni ma è solo da un anno che mi occupo esclusivamente di fotografia. Lo stile di vita è indiscutibilmente cambiato, viaggio di più, ho ripreso in mano i libri, dedico più tempo a me stesso. Tutte attività che influiscono posi­tivamente sulla mia visione.

Quali obiettivi hai per i prossimi anni?
Nonostante la fotografia sia la parte di lavoro che più mi caratterizza, devo dire che il video sta entrando prepotentemente nel mio modo di vedere questa professione. Ad oggi mi sto occupando già di piccole produzioni commerciali e fashion film. Per ora il mio vero obiettivo è di sperimentare molto per cercare di definire al meglio il mio stile.

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 9/2016 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE handright-22