Intervista alla modella Luisa Petraroia


di Nicolò Occhipinti

Modella freelance, autodidatta, poliedrica e sicura di sé. Luisa racconta a Rimlight le tappe principali del suo percorso professionale.

Come hai cominciato la carriera di fotomodella?
Il lavoro professionale è arrivato strada facendo, un po’ per volta. Ho iniziato facendo un servizio foto­grafico per un caro amico, Paolo Sapio, e in seguito ad un successivo set molto particolare con l’artista Enrico de Marinis in arte Zefram Zef e pubblicazione immediata sulla rivista italiana Fotografare. Mi ha sempre affascinato l’arte che nel suo significato più sublime ha capacità di trasmettere emozioni e messaggi soggettivi, e ho scoperto la stessa cosa nella fotografia, non solo per il risultato, ma appunto per quello che trasmette creando delle magiche emozioni. Poi motivata soprattutto quando gli addetti ai lavori restavano estremamente soddisfatti del lavoro fatto insieme e piacevolmente colpiti dalla mia naturalezza. Tutt’oggi, oltre che posare per un noto artista, ho iniziato un percorso vero e proprio di apprendimento, prendendo parte alla realizzazione di alcune opere.

Perché operi come freelance?
Uno dei motivi principali è che la maggior parte delle agenzie ha dei canoni standard, e se te ne manca uno ti vengono precluse tante possibilità. L’essere autonoma mi ha permesso di tracciare pian piano un mio sentiero. Mi ha confermato, almeno per quanto mi riguarda, che non è l’altezza a fare la differenza quando si cerca una modella che dia maggior espressione e spessore a ciò che si pubblicizza.
Che reazioni hanno avuto i tuoi amici e familiari quando hai deciso di intraprendere questa attività?
Questo settore, si sa, può essere motivo di preoccupazione soprattutto per i genitori. Ho intrapreso questa strada con grande senso di responsabilità soprattutto nei loro confronti, cercando solo il meglio di questi ambienti e lavorando con artisti che della loro professione ne fanno un must, a conferma che i simili si attraggono. Per quanto riguarda gli amici, ci sono quelli che hanno accettato di buon grado e quelli che dissentono.

Sei un’autodidatta o hai seguito dei corsi?
Mi reputo una persona istin­­ti­va­mente capace di fare un buon lavoro e con passione, cercando di dare il meglio. Sono del parere che i corsi servono, ma bucare l’obiettivo è tutta un’altra cosa.

continua…

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 2/2015 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE handright-22