I ritratti di Emanuele Di Mare


di Nicolò Occhipinti

Street photography e ritrattistica le sue passioni. Studente di ingegneria, Emanuele Di Mare fotografa da soli tre anni, ma nelle sue immagini emerge già il suo carattere e stile.

 

Perché prediligi la street photography e i ritratti?
Ho provato un po’ tutti i generi fotografici. Inizialmente mi dedicavo solo ed esclusivamente ai paesaggi, ma mi rendevo conto che questo genere non mi appagava totalmente. Ho sempre preferito scattare in contesti urbani, per cui mi è venuto estremamente naturale iniziare a fare street photography: mi permette di stare a contatto con le persone, e di gettare uno sguardo nella loro vita in maniera molto intima. Per quanto riguarda la ritrattistica ho iniziato quasi per gioco, fotografando i miei amici. Con il passare del tempo, mi sono perfezionato sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista creativo. È un genere molto affascinante, ti permette di stare a contatto con le persone e collaborare con loro. Inoltre, trovo molto gratificante sapere che un mio soggetto si apprezza quando è ritratto in una mia foto.

Come definiresti la fotografia?
Con una parola: libertà. Per me fotografare significa staccare la spina, lasciare i pensieri e i problemi da parte e iniziare a creare.

Ci racconti come hai cominciato?
Ho iniziato solo tre anni fa. Nel 2015 mi sono convinto ad acquistare la mia prima reflex, una Nikon D3200. Solo da allora ho iniziato ad appro­fon­­dire seria­mente le mie conoscenze tecniche e artistiche, comprando obiettivi, provando a fare di tutto, finchè non ho trovato la mia direzione.

Per quali brand hai lavorato finora?
Fino ad ora ho avuto modo di lavorare con brand streetwear, Hawkers, pinqponq e JustHype su tutti. Talvolta ho avuto modo di lavorare con brand che si occupano di tech, come Anker, ma preferisco nettamente lavorare con i primi, mi dà molta più soddisfazione.

Come trovi l’ispirazione per i tuoi shooting?
Osservo molto ciò che mi circonda, per cui molte volte l’ispirazione mi viene mentre sto facendo tutt’altro: se qualcosa attira la mia attenzione, mi chiedo sempre se può essere di spunto per uno shooting. Basta molto poco per avere l’ispirazione, bisogna solo essere pronti a coglierla. Molta gente pensa che per ottenere buoni risultati bisogni per forza trovare location straordinarie, ma in realtà basta solo saper gestire le proprie possibilità al meglio. Inoltre, passo molto tempo anche a guardare lavori altrui. A mio parere nella fotografia il confronto è importantissimo, permette di acquisire nozioni e idee, cosa imprescindibile per migliorare le proprie capacità.

Quindi come scegli le location?
Solitamente procedo in due modi: nel primo, le individuo per caso; se le reputo interessanti, decido in seguito di progettare uno shooting ad hoc. Nel secondo, invece, più studiato e meticoloso, scelgo le location In base alle foto che ho intenzione di fare: inizio a raccogliere informazioni sui posti che possono essere adatti a esprimere il mood scelto, e spesso faccio un veloce sopralluogo.

E le modelle?
La scelta delle modelle è un passaggio abbastanza critico. Per me un bel ritratto non è solo opera del fotografo, ma anche della modella che riesce a comprendere ciò che il primo vuole trasmettere. È un lavoro di coppia, in sostanza. Per questo scelgo le modelle facendo molta attenzione alla capacità di interpretare il mood dello shooting, e all’espressività. Un buon fotografo, per esser considerato tale, deve essere in grado di selezionare ciò che si adatta meglio alla propria fotografia, deve avere un’identità ben definita.

Usi spesso i flash?
Raramente, prediligo scatti con luce naturale e non amo le foto da studio, le tro­vo prive di vita, con uno scopo puramente commerciale.

Come hai imparato a post-produrre le tue foto?
Ho comprato alcuni manuali di Photoshop e tramite internet ho studiato come utilizzare i vari programmi di editing. Insomma, ho fatto tutto da autodidatta. Ormai, grazie ad internet, è possibile reperire un’infinità di informazioni in questo campo, basta solo avere grande dedizione.

Quali social media usi principalmente e quali in particolari ti forniscono maggiori ritorni?
Io uso soprattutto Instagram. Secondo me, per un fotografo è uno strumento potentissimo e nessuno dovrebbe snobbarlo. Conoscendo le sue meccaniche e costruendo la giusta rete di follower attorno ai propri lavori è possibile crearsi un’infinità di contatti, sia lavorativi che non.

Quali progetti hai per i prossimi anni?
Non ho particolari programmi legati alla fotografia per il futuro. Mi piacerebbe riuscire ad entrare nel mondo della fotografia pubblicitaria, ma attualmente studio Ingegneria. Proprio per questo motivo vorrei riuscire a far coesistere questi due percorsi. Diciamo che questo è il mio piccolo “sogno nel cassetto”.

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 13/2017 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE handright-22