Le fotografie di Mario Giacomelli in mostra a Roma


di Nicolò Occhipinti

La figura nera aspetta il bianco: prima retrospettiva del fotografo ritrattista di Senigallia, in mostra a Palazzo Braschi fino al 29 maggio.

“Nelle mie foto vorrei che ci fosse una tensione tra bianchi e neri ripetuta fino a significare… c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio….”
Con queste parole Mario Giacomelli, bianco su nero, ci dava il benvenuto all’interno della sua arte. Un’esposizione tanto lineare quanto toccante, piena di sensazioni e significati, quella che si può ammirare a Palazzo Braschi, a Roma, fino al 29 maggio 2016. Dalle fotografie esposte, tutte in bianco e nero, che si stagliano con i loro forti contrasti e non come memorie sbiadite, su muri color carta da zucchero, emerge un modo di guardare alla vita e all’umanità che è fatta da sofferenza ma anche di gioia nei gesti più piccoli.

Uno sguardo, quello di Giacomelli, che coglieva dettagli da molti trascurati, come una smorfia, un’ombra, una porta, finestra rotta, un disegno sul terreno dall’alto. Le stanze del palazzo che ospitano le foto di questo grande “inventore di immagini” dividono tematicamente l’esposizione in serie, come quella ispirate a celebri poesie, fonte per Mario Giacomelli di ispirazione, o come il reportage “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, scattato dall’artista nell’ospizio di Senigallia. Le figure nei suoi scatti si stagliano come segni, con bianchi e neri forti, trafiggendo gli occhi e il cuore di chi guarda. Un bravo fotografo non deve per forza catturare il bello: a volte, come in questi casi, può anche catturare attimi di vita dolorosi o gioiosi, ma non belli, figure monacali o decadenti. L’importante è che riesca a trasmettere emozioni, come è riuscito sicuramente a fare lui.

Per informazioni: wwww.museodiroma.it