Intervista al fotografo di moda Luca Patrone
Ha firmato note campagne per Bugatti, Zuhair Murad, Kickers, Larusmiani, Talco, per citarne alcuni. Intervista a un fotografo di moda che esporta il suo stile italiano in tutto il mondo.
Due lauree in ingegneria e un lavoro come consulente aziendale. Poi hai abbandonato tutto per dedicarti alla fotografia. Perché questa scelta così radicale?
Perché era la mia passione, fin da quando, anni prima, ho iniziato per hobby a scattare i primi ritratti. Finiti gli studi e intrapresa la carriera di consulente in Accenture, dedicavo quasi ogni weekend alla fotografia. Dopo cinque anni ho deciso di cambiare vita completamente.
In che modo influiscono i tuoi studi nel tuo modo di fotografare?
I miei studi sono la base che mi ha permesso di crescere professionalmente come fotografo. La prima cosa che si pensa è che un fotografo debba “essere bravo” a fare le foto, avere una sorta di talento o di occhio speciale che riesce a cogliere più degli altri luci, situazioni, composizioni. In realtà, quando la fotografia diventa un lavoro, essere bravi significa saper progettare: creare un’idea di immagine che sia funzionale all’obiettivo del cliente, organizzare e selezionare il team, supportare il cliente nella ricerca del giusto percorso di comunicazione. Tutta la parte di lavoro progettuale che va fatta a tavolino, prima dello shooting, influenza l’80% del risultato finale.
Cosa rappresenta per te la fotografia?
Una passione, un lavoro, un progetto, un percorso.
Ci racconti come hai cominciato e come hai sviluppato capacità e stile?
Ho iniziato per caso facendo ritratti ad amici e amiche. Poi è diventato hobby, passione, lavoro. Ho migliorato le mie capacità studiando, assistendo e guardando altri fotografi. Ho trovato un mio stile sperimentando, mettendo insieme le luci di un quadro con le ambientazioni di un film, dando forma visiva a quello che la mia mente crea, a volte nei momenti più inaspettati.
Qual è stato il punto di svolta nella tua carriera, il momento che ti ha fatto fare un salto di qualità?
Non c’è stato un punto specifico, è stato un crescendo. Ci sono stati lavori particolarmente importanti, come la campagna Bugatti Lifestyle scattata a Malibù o le campagne di Talco (peraltro, splendido team), con Belen, con Paola Barale, o le campagne di Kickers.
LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 6/2015 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE