Intervista al fotografo di moda Luca Patrone


di Nicolò Occhipinti

Ha firmato note campagne per Bugatti, Zuhair Murad, Kickers, Larusmiani, Talco, per citarne alcuni. Intervista a un fotografo di moda che esporta il suo stile italiano in tutto il mondo.

Due lauree in ingegneria e un lavoro come consulente azien­dale. Poi hai abban­do­nato tutto per dedicarti alla foto­grafia. Perché questa scelta così radicale?
Perché era la mia passione, fin da quando, anni prima, ho iniziato per hobby a scattare i primi ritratti. Finiti gli studi e intrapresa la carriera di consulente in Accenture, dedi­cavo quasi ogni weekend alla fotografia. Dopo cinque anni ho deciso di cambiare vita completamente.

In che modo influiscono i tuoi studi nel tuo modo di fotografare?
I miei studi sono la base che mi ha permesso di crescere professionalmente come fotografo. La prima cosa che si pensa è che un fotografo debba “essere bravo” a fare le foto, avere una sorta di talento o di occhio speciale che riesce a cogliere più degli altri luci, situazioni, composizioni. In realtà, quando la fotografia diventa un lavoro, essere bravi significa saper progettare: creare un’idea di immagine che sia funzionale all’obiettivo del cliente, organiz­zare e selezionare il team, sup­portare il cliente nella ricerca del giusto percorso di comunicazione. Tutta la parte di lavoro progettuale che va fatta a tavolino, prima dello shooting, influenza l’80% del risultato finale.

Cosa rappresenta per te la fotografia?
Una passione, un lavoro, un progetto, un percorso.
Ci racconti come hai cominciato e come hai sviluppato capacità e stile?
Ho iniziato per caso facendo ritratti ad amici e amiche. Poi è diventato hobby, passione, lavoro. Ho migliorato le mie capacità studiando, assistendo e guardando altri fotografi. Ho trovato un mio stile sperimentando, mettendo insie­me le luci di un quadro con le ambientazioni di un film, dando forma visiva a quello che la mia mente crea, a volte nei momenti più inaspettati.

Qual è stato il punto di svolta nella tua carriera, il momento che ti ha fatto fare un salto di qualità?
Non c’è stato un punto specifico, è stato un crescendo. Ci sono stati lavori particolarmente importanti, come la campagna Bugatti Lifestyle scattata a Malibù o le campagne di Talco (peraltro, splendido team), con Belen, con Paola Barale, o le campagne di Kickers.

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LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SUL N. 6/2015 DI RIMLIGHT MODELS & PHOTOGRAPHERS MAGAZINE handright-22